[di NicE]

L’ASSENZIO Di Edgar Degas

Assenzio di Degas

[Da Rawpixel licenza CC0 1.0 Universal]

Uno sguardo perso nel vuoto, la consapevolezza di rappresentare i bassifondi di una società che ti considera il nulla e una magra consolazione in un bicchiere di alcool che sa quasi di anestesia dalla realtà che ti soffoca e reprime.

Lo ammetto, sono di parte, l’assenzio di Degas è da sempre la mia opera preferita, perché ognuno può leggerci il malessere che sta vivendo, rispecchiandosi alla perfezione nella donna rappresentata;

Degas vuole rappresentare una prostituta (considerata ultimo gradino di una società con classi sociali sempre più marcate) seduta ad un caffè, immersa nei suoi stessi pensieri in cui sembra quasi affogarci;

Davanti a lei un bicchiere di assenzio, un veleno che rappresenta la condizione della vita urbana delle periferie parigine, ma, allo stesso tempo, un piccolo momento di tregua e di consolazione.

La storia della donna è in realtà ben diversa e, per quanto comunque molto particolare, toglie molta profondità di pensiero e libertà di interpretazione all’opera.

Infatti la donna, Ellen Andrée, era un’attrice che si prestò per posare, interpretando il ruolo poi descritto da Degas;

il pittore raccontò il quadro senza specificare la reale condizione di vita di Ellen, in un periodo in cui, come detto prima, le classi sociali erano più che mai marcate, rovinandole di fatto la carriera.

In seguito Ellen decise di denunciare Degas prendendone anche le distanze, riacquisendo così credibilità e, di conseguenza, riprendendosi in mano la carriera da attrice.

Caratteristiche tecniche:

Olio su tela, dipinto nel 1876 da Edgar Degas. Si tratta di un’evoluzione dallo stile impressionistico dell’epoca perché si discosta dalla natura, dando vita invece ai malesseri dell’urbano. Il dipinto è ora costudito al Museo d’Orsay, a Parigi.